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Frankie Knuckles "The Godfather of House Music"

Frankie Knuckles "The Godfather of House Music"

Un pomeriggio del 1981, Frankie Knuckles (dj newyorkese che iniziò a sperimentare, nei gay clubs della città, nuove sonorità e situazioni, programmando dal vivo il suo sintetizzatore e mixandone i suoni con i dischi del momento) camminando per le strade di Chicago trova l'insegna seguente all'ingresso di un bar: "Qui si suona House music".Chiedendo in giro che cosa sia questa House music, la gente risponde:
- Ma... frankie ! Questa è la musica che tu suoni al Warehouse !
Ma, nel 1981, Frankie Knuckles suonava della Disco... La House music non esisteva ancora ed aveva già il nome ! E quindi, anche nei negozi di dischi, c'erano già delle stampe che uscivano con il nome "House".
L'house nasce nei sobborghi di Chicago come fusione di più generi, dalla discomusic degli anni '70 (anni in cui si è sviluppato il concetto di dance music), alle sonorità decisamente più elettroniche dei primi anni '80. Uno dei principali artefici di questa nascita fu Frankie Knuckles,cui va riconosciuto il merito di essere stato il primo disck-jokey a programmare costantemente questa musica, che dal 1977 al 1984 favorì finalmente le prime contaminazioni house nella città di Chicago in particolare al Warehouse Club, locale dal quale si dice appunto che prenda il nome questo genere musicale, poiché questa parola veniva usata anche per abbreviare il nome del Warehouse.


Il termine house, a dire il vero, gli fu assegnato per la prima volta in occasione dei cosiddetti warehouse parties, serate speciali in cui si programmava appunto questo genere di musica; fu solo in seguito che la house venne diffusa al Club Warehouse di Chicago.E poi, chiaramente, la House, è soprattutto la musica che si fa in casa. Bisogna dire che non costa molto. Mel Cheren di West End Records racconta spesso della House che non è altro che Disco music "on the budget" (senza soldi). Non c'è più l'occorrenza di un orchestra, basta avere queste macchine: Roland 303 (generatrice di bassi), Roland 909 (generatrice di ritmi), Campionatore.

L’House, infatti, era caratterizzata dalla grande semplicità realizzativa del brano, solitamente sostenuto dalla presenza di campioni in loop e di dischi d'epoca varia. L'uso del campione o Sample, non ha una logica o precisa collocazione, ma lascia al produttore molta libertà ed estro di collocarlo nel modo e nel punto ritenuto più idoneo. Pertanto la realizzazione di un disco House è strettamente legata alla cultura musicale, e successivamente alla fantasia del produttore.
Non tutti sanno, però, che pur essendo Chicago la città natale di questo groove è a New York che si attribuisce un ruolo più decisivo per la sua diffusione.
La vera rivoluzione, infatti, iniziò con l'apertura del Salvation, un club di New York, a frequentazione prevalentemente gay, sulla 43 strada ovest nel distretto di Hell's Kitchen. Il Salvation era uno dei primi locali in cui i d.j. incominciavano a proporre questo nuovo sound, fatto di suoni campionati capaci di ricreare atmosfere irreali e fantastiche. Dal 1976 al 1987 fu la volta del Paradise Garage e del Loft, sempre a New York, dove veri e propri maghi del sintetizzatore, quali Lerry Levan e David Mancuso, programmavano musica house a tutto spiano. Questi geni del suono, infatti, riuscivano a manipolare la musica in maniera talmente straordinaria da ipnotizzare e mandare letteralmente in estasi le folle che si accalcavano intorno alla consolle per ballare.
Gli artefici della nascita dell'House nella grande mela furono quindi insieme a produttori discografici dell'epoca alcuni tra i resident D.J. dei Club di maggiore tendenza in quegli anni, (basti pensare allo Studio 54 o il Sound Factory), personaggi come si è detto del calibro di Frankie Knuckles, e successivamente Todd Terry, Kenny "Doope" Gonzales, Little Luis Vega e David Morales, oggi tutti producers/remixers dei più famosi artisti internazionali da Madonna a Michael Jackson.
Un altro personaggio a cui la house deve la sua popolarità è Farley Jackmaster Funk, il disc jockey che la diffuse nei circuiti radiofonici. Per una volta una nuova musica possedeva un media; uno show radiofonico and What A Show: "Hot Mix 5", presentato tra gli altri da Farley Jackmaster Funk e Ralphi Rosario. Due ore di mix all'ora di pranzo ! E' così che la House è scoppiata...
Ascoltando il Hot Mix 5, tutte le famiglie scoprono la colonna sonora dei loro figli. La House diventa il suono dei ghetto, come una anomalia in un America povera dove l'Hip-Hop domina.
A poco a poco la scena house prese piede grazie a dischi come "Music is the answer" di Colonel Abram, "Music is the key" di J.M. Silk, "Waiting on my angel" di Jamie Principle, "Aw shucks" di Jackmaster Funk. Ma il brano che la rese popolare fu sicuramente "Jack your body" di Steve Silk Hurley, in vetta alle classifiche di tutti gli States.
Proprio in quegli anni nacquero a New York le prime etichette musicali, la Prelude e la West end, che pubblicavano dischi in stile NY Club, e, intorno al 1986, le prime label internazionali, attraverso le quali la musica house incominciò ad uscire dai confini americani per approdare in Europa (le due etichette si contendevano il mercato della House music emergente erano Trax records e Dj International records).
Il primo paese oltreoceano a farsi contaminare dalla house e dai vari sottogeneri e movimenti fu l'Inghilterra, che entrò in contatto immediato con la acid house, versione più estrema della house pura.
Club come lo Shoom e l’Heaven prima e lo Spectrum e The Trip dopo cominciano ad organizzare dei veri e propri house party, frequentati da un numero sempre maggiore di giovani al grido di “acid!!”; ed è allora che l’house oltre che fenomeno musicale esplode come fenomeno di massa, di stile e soprattutto di costume (faccine gialle smiley, T-Shirt day-glo…..). Anche in Inghilterra escono le prime produzioni in stile house che, manco a dirlo, scalano immediatament i vertici delle classifiche: è il caso di Tim Simenon alias “Bomb The Bass” con la sua Beat Dis (un miscuglio di hip hop, rap ed elettronica) e soprattutto degli S-Express del dj Mark Moore con il tormenone Theme from S-Express.
Ma il brano forse in assoluto più famoso alla fine degli anni ’80 (1987 per la precisione) è stato Pump Up the Volume dei M.A.R.R.S., gruppo fantasma della gloriosa etichetta 4AD durato lo spazio di quella singola canzone, costruita assemblando insieme una trentina di samples provenienti da autori come James Brown e Public Enemy, e che ebbe un successo planetario.
E da allora la House invade il mondo...
Nello stesso periodo in cui si faceva strada la acid house, a Detroit nasceva un nuovo genere musicale, molto duro e percussivo, la techno, destinata a diventare l'antagonista per eccellenza della house music, tanto da creare un filone musicale completamente opposto.
La techno infatti si differenziava dalla house per il suo groove non cantato e per quei suoni duri e ripetuti in maniera quasi ossessiva e ipnotica. Il precursore di questo genere in Europa fu la Germania, ancora oggi leader indiscusso del mercato europeo. Anche dalla techno si svilupparono tanti nuovi generi musicali, questa volta tutti rigorosamente made in Europe. Tra questi merita attenzione la musica progressive, che vanta come migliore fan il nostro paese, seguace per eccellenza di questo filone, considerato l'evoluzione tecnologica della house moderna.
L'house music si è poi trasformata nel corso degli anni modificandosi in funzione delle nuove tendenze e dando origine a diverse "branchie" musicali ognuna delle quali con una propria anima e una propria nicchia di mercato. Le più diffuse sono l'underground, la progressive, la dream music (derivante dalla progressive), la trance, la jungle. Sono inoltre da segnalare i numerosi richiami all'house riscontrabili nella nostrana dance "commerciale".
Il mondo house non è solo musica; ma è anche abbigliamento, club di tendenza, etichette discografiche e soprattutto d.j. di fama internazionale, ognuno specializzato nel proprio genere. Richiestissimi in tutto il mondo, come vere e proprie star da hit parade, i migliori disc jockey del mercato house suonano ormai nelle più note discoteche di Londra, Parigi, New York, Milano e Ibiza.

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